“Diffondi cultura – un libro per cambiare”
è un progetto di giovani che vogliono coinvolgere altri giovani, coetanei e non, nell’utilizzo di uno strumento antico ma allo stesso tempo nuovissimo per trasmettere il sapere, la conoscenza, le emozioni, le storie: il Libro.

In un paese in cui la percentuale dei lettori è bassissima e la percentuale dei lettori forti è risibile, mentre molti cantano la cerimonia funebre del libro, noi siamo stati colpiti dai dati Istat che fotografano quanto i bambini leggano più dei giovani ed i giovani più degli adulti e degli anziani. Viviamo a Milano, una città dinamica e vivace, anche dal punto di vista culturale. Però questa vivacità culturale rischia spesso di essere selettiva. Da un lato gli eventi sono pensati sempre per attrarre il medesimo pubblico, a cominciare da quelli che riguardano i libri e si rivolgono prevalentemente a quella fetta (10/20% dicono i dati Istat) di lettori forti che leggono un libro al mese. Oppure, in occasione delle grandi fiere (Tempo di Libri, BookPride, BookCity) spesso lo schema è poco “coraggioso” ed imita la televisione cooptando i personaggi famosi del mainstream, senza stimolare la creatività e la conoscenza di nuove forme espressive. Inoltre Milano è una città sempre più meticcia ed Europea, ma la diffusione delle lingue non è sufficiente per moltissimi e questo si rivela un grosso ostacolo per i nostri coetanei. Per quanto riguarda l’accessibilità e l’uguaglianza di opportunità siamo partiti da un dato: in Italia il numero di lettori è enormemente più basso rispetto a quello di altri paesi europei (gli ultimi dati Istat parlano di un ulteriore calo dei lettori da almeno un libro all’anno, oramai arrivati al 41%, con una quota del 14% di lettori forti. Per rispondere a questo problema, a partire dai più giovani, abbiamo ideato un progetto che ha due direzioni: – I giovani come lettori: viviamo in un’epoca in cui l’enorme numero di libri stampati, la crisi economica e lo sviluppo di nuove tecnologie fanno si che moltissimi libri di carta vengano gettati al macero e, paradossalmente, nello stesso tempo, molte librerie (soprattutto quelle di quartiere e indipendenti) sono costrette a chiudere. Di fronte alla necessità di risparmiare la prima cosa per cui si cessa di spendere è la cultura. Eppure, basterebbe ingegnarsi per continuare a diffondere libri e cultura a basso costo, con vantaggi anche per gli operatori del settore, per preservare ed allargare il pubblico dei lettori (magari meno disposto a spendere, ma più appassionato). In questo periodo di crisi economica si stanno moltiplicando le esperienze di mutualismo e scambio in cui la gratuità diviene un valore utile a rispondere a taluni bisogni, ma anche a preservare e rafforzare le relazioni umane. Noi crediamo che sia di grande importanza questo fenomeno e vorremmo contribuirvi dalla nostra particolare prospettiva. Negli ultimi anni sono state numerose le esperienze in tutto il mondo che abbiamo conosciuto grazie alla rete e che alcuni di noi hanno avuto modo di toccare con mano (e da cui vorremmo prendere spunto): per citarne solo alcune a Baltimore in USA e a Madrid due librerie gratuite che rimettono in circolo i libri usati permettendo a chiunque di riempirsene le tasche gratuitamente (o con il pagamento di una tessera annuale). In Argentina proliferano invece i gruppi che “liberano” libri in mezzo a strade trafficate di pedoni e addirittura un “creativo” ha ri-qualificato un carro armato in disuso trasformandolo in una libreria itinerante a cielo aperto. – i giovani come potenziali futuri librai o operatori della cultura: il tema del lavoro e delle competenze è diventato sempre più importante, soprattutto in termini di prospettiva per le giovani generazioni. Riteniamo che sia importante preservare alcuni mestieri, pur con la consapevolezza che è necessario adattarli ad un mondo radicalmente modificato. Ci piace dire che un “libraio è un motore di ricerca con il cuore” e l’unica cosa che l’ecommerce non riuscirà a sostituire è proprio il rapporto diretto, quasi confidenziale, del libraio con i lettori che si affidano a lui. Non per il feticcio dell’oggetto, ma per la capacità di ricercare le fonti e i canali di approfondimento e diversificazione degli interessi. Il contributo dei librai indipendenti all’ampliamento del loro stesso mercato funziona in modo più simile alle iniziative delle tante associazioni che si pongono l’obiettivo della promozione della lettura magari attraverso il book-crossing o altre attività che, a prima vista, sembrerebbero concorrenziali nei confronti di chi vende libri. Per questo il nostro progetto mira a valorizzare reciprocamente gli interventi che la nostra organizzazione ha sviluppato negli anni attraverso l’attività di promozione della lettura, insieme alle piccolo librerie.

Grafiche del progetto 

PREMIOLIBRI

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