Nel nostro quartiere, San Siro, vive da quasi 10 anni una comunità romanì, sopraggiunta in gran parte a seguito degli sgomberi dei campi avvenuti nel corso del 2014.
Siamo preoccupati per il rischio che, a maggior ragione in questo contesto di pandemia, bambini e ragazzi che avevano iniziato a frequentare le scuole di Via Paravia, Via Dolci, Don Gnocchi, Negri ed altre (prevalentemente nel Municipio 7) vengano espulsi da scuola a causa dell’incapacità di superare i troppi ostacoli che si frappongono tra loro e la scuola.
Dobbiamo considerare che spesso si tratta di bambini e ragazzi che non hanno una famiglia in grado di accompagnarli nel percorso di iscrizione a scuola (non avendola frequentata); talvolta si tratta di situazioni in cui la stessa frequenza scolastica è oggetto di discussione e basta una difficoltà imprevista a far pendere la bilancia dal lato dell’abbandono.
Il primo obiettivo dell’attività SA AMEN – TUTTI INSIEME è dunque quello di conoscere attentamente la situazione dei singoli bambini/e e di intervenire in collaborazione con gli insegnanti per favorire il successo scolastico ed in ogni caso opporsi con tutti gli strumenti adeguati alla scelta dell’abbandono delle aule.
Realizzeremo una azione che sia anche dedicata alla comprensione reciproca, al rispetto e alla convivenza tra la comunità romanì e il resto della comunità locale.
Intendiamo modificare in profondità il rapporto tra la comunità romanì e il quartiere includendo almeno un terzo di loro all’interno delle attività del progetto e superando la distinzione su base etnica che spesso caratterizza anche i rapporti interpersonali e quelli tra i minori.
In particolare organizzeremo un corso di formazione per operatori, delle attività di educazione non formale e garantiremo la presenza di un operatore di origine romanì, che parla la lingua e conosce la cultura per tutta la durata del progetto in affiancamento alle attività delle associazioni.
Il Mediatore Culturale
Toni Deragna, che collabora da anni con Upre Roma è un Rom di origine croata, capace di parlare la lingua romanì e di essere accettato nelle case come una persona competente e comprensiva della cultura gitana sarà dedicato interamente all’azione:
– seguirà tutte le attività del progetto ed attraverso lo sviluppo di moduli sperimentati da formatori del Consiglio d’Europa,
– si confronterà con gli insegnanti per capire quali sono le principali necessità dei ragazzi e quali sono a maggiore rischio esclusione scolastica.
– stabilirà, laddove possibile, un rapporto proficuo con le famiglie, aiutandole a superare ostacoli burocratici o di altra natura e incoraggiandole ad avere un approccio positivo e collaborativo nei confronti della frequentazione scolastica dei figli.
Le attività
Attività 1: corso di formazione per operatori orientato all’inclusione della comunità romanì.
Tempistiche:
Corso di formazione da tenere durante il primo trimestre.
Attività 2: attività di educazione non formale in piazza dedicate all’inclusione della comunità romanì.
4 attività, da realizzare nel contesto di iniziative in piazza Selinunte o nelle scuola del quartiere di San Siro.
Attività 3: presenza di un operatore per tutta la durata del progetto in affiancamento alle attività delle associazioni e a sostegno delle famiglie.
Tabella settimanale dell’impegno dell’operatore:
Martedì: partecipazione alle attività della Rete Sans Heroes per entrare in contatto con le famiglie.
Mercoledì: sportello per favorire l’iscrizione scolastica 4 ore (incluso di tempo da dedicare all’accompagnamento delle famiglie presso gli uffici)
Giovedì: partecipazione alle attività di doposcuola all’interno delle scuole (2 ore)
Sabato: partecipazione al progetto delle Staffette e del Banco di Mutuo Soccorso.
Monitoraggio ed esiti del progetto
Attraverso alcuni indicatori standard riferiti all’inclusione sociale (tasso di iscrizione scolastica, conoscenza della lingua, disoccupazione) monitoreremo all’inizio e alla fine del progetto diverse
Famiglie. Ci aspettiamo di trattenere ragazzi e ragazze presso le scuola che già oggi frequentano, o aiutare i genitori ad iscrivere fratelli e sorelle più piccole. Questo orizzonte lo verificheremo nel corso di un intero anno di progetto e, sebbene non sapremo se sia prevalentemente grazie al nostro impegno che le scuole continueranno ad avere questi alunni, il nostro progetto si porrà come barriera di ultima istanza contro l’esclusione.
Grazie alla collaborazione con UPRE ROMA
UPRE ROMA è un’associazione di promozione sociale senza fini di lucro costituita ai sensi della legge 383/2000 a Milano il 9 luglio 2009 che si propone di promuovere tutti gli ambiti culturali, formative, informative e attività sociali, nei quali si può realizzare l’espressione della cultura e delle tradizioni rom e sinte e un impegno civile che favorisca le relazioni interculturali e, in applicazione della Costituzione italiana, l’affermazione dei diritti civili, contro ogni forma di ignoranza, di intolleranza, di violenza, di censura, di ingiustizia, di discriminazione economica, sociale, razziale, di genere per una piena coesione sociale.
UPRE ROMA è una delle 16 associazioni a maggioranza rom registrata presso l’Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali (UNAR) del Consiglio dei ministri, è membro della federazione nazionale Rom e Sinti insieme che ha collaborato alla stesura della Strategia nazionale per l’inclusione di Rom, Sinti e Caminanti, attuazione della direttiva della Commissione europea n. 173/2011, approvata dal Consiglio dei ministri nel febbraio 2012. È iscritta con il numero 332 al Registro nazionale delle associazioni attive nel contrasto della discriminazione (art.6 dls 215/2003), che promuove e sostiene azioni legali contro l’istigazione all’odio razziale e la discriminazione istituzionale.
A Milano ha contribuito alla costituzione nel giugno 2011 della Consulta Rom e Sinti di Milano che rappresenta le comunità rom e sinte cittadine ed è interlocutore del Tavolo permanente costituito dal Comune di Milano.
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