ENG
Our organizations took part in the UNITED Conference, near Budapest (14-19th of October), where dozens of organizations from all over Europe met and worked together, looking for new strategies, practices and tools in order to fight racism, xenophobia and discriminations and to promote solidarity and cross-culture…
During Conference we talked about Hungary situation, where the far right goverment closed the borders and rejected thousand of migrants and refugees, but also about what’s happening in all Europe, where goverments, media and specially right parties made migrants the perfect scapegoat for the economic crisis.
So, during these days we discussed about the strategies and tools we can use against this narrative, specially working with young people: how to work in the school, with non-formal activities, activating a process for having “School without racism”, how to play sport together promoting solidarity over competition, using sports as communication tool when there’s no language for communicating, how to create and to work on a campaign against racism, sexism, antisemitism, homophobia and supporting refugees, cross-culture, differences.
But we also started preparing new Conference… ‘cause as a lot of people said during the days in Budapest, we don’t give up the fight and we won’t stop till we overcome all borders!
ITA
Le nostre organizzazioni hanno preso parte alla Conferenza di UNITED, svoltasi vicino a Budapest tra il 14 e il 19 ottobre. Qui decine di organizzazioni da tutta Europa si sono incontrate e hanno lavorato insieme, alla ricerca di nuove strategie, pratiche e strumenti per contrastare il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni e per promuovere invece solidarietà e meticciato.
Durante la conferenza abbiamo parlato della situazione in Ungheria, dove il governo ha chiuso le frontiere e respinto migliaia di migranti e rifugiati, ma anche di ciò che accade in Europa, dove i media, i governi e soprattutto i partiti di destra e razzisti stanno facendo del migrante il perfetto capro espiatorio della crisi economica.
Così in questi giorni noi abbiamo discusso delle strategie e degli strumenti che possiamo usare per ribaltare questa narrazione, soprattutto quando lavoriamo con giovani e giovanissimi: come lavorare nelle scuole, con le metodologie dell’educazione non formale, attivando un processo che ci permetta di costruire “Scuole libere dal razzismo”; o come fare dello sport uno spazio di solidarietà e non di competizione, uno strumento che permetta di comunicare e giocare insieme quando non c’è una lingua comune a permettere la relazione; come costruire e promuovere campagne contro il razzismo, il sessimo, l’antisemitismo, l’omofobia e che promuovano invece inclusione, meticciato e valorizzazione delle differenze.
E in tutto questo abbiamo anche iniziato a preparare la prossima conferenza… perché come dicevano in molti in quei giorni a Budapest, non ci arrendiamo e non ci fermeremo finché non avremo superato ogni confine!
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