Per noi i contest freestyle devono tornare a essere un momento in cui giovanissimi artisti hanno la possibilità di sperimentarsi, sfidarsi, conoscersi e entrare in contatto con una delle tecniche più difficili del rap.
Essere bravi nel freestyle è da sempre stato motivo di prestigio per chi fa rap, ma negli ultimi anni questa cosa si sta perdendo sempre più, a favore di contest freestyle con iscrizione a pagamento e soldi in palio!
I nostri contest vogliono invertire questa tendenza, che secondo noi impoverisce questa cultura e la rende più legata ai soldi che alla buona musica, per questo cerchiamo di organizzare contest di qualità invitando anche Mc della vecchia scuola (cresciuti all’interno dei nostri laboratori negli ultimi dieci anni), a cui chiediamo di sfidarsi tra di loro e di dare l’esempio, alzando così il livello culturale durante le “battle”. Questo ci ha permesso di dimostrare ai ragazzi, in maniera concreta, che si può fare un contest col giusto livello di competizione senza essere troppo aggressivi e sfociare nell’insulto, cosa purtroppo molto comune. Il “dissing”(momento in cui gli sfidanti si prendono in giro in modo da creare ilarità negli spettatori e ottenere applausi e consenso) è tipico dei contest freestyle e spesso sfocia in una vera e propria ridicolizzazione delle figure femminili o zeppo di insulti omofobi, per questo noi a inizio contest spieghiamo sempre che il microfono è un’arma e va usata per diffondere messaggi positivi e non solo per insultare l’avversario. Per aiutare i ragazzi a sviluppare temi differenti nel freestyle, durante i laboratori scegliamo delle parole-chiave sulle quali rappare.
I contest sono anche un occasione di stare sul palco e aprire serate con artisti importanti: per i ragazzi vincere un contest torna ad essere motivo di prestigio.
I contest freestyle essendo aperti a tutti e tutte sono un modo di coinvolgere le persone all’interno dei laboratori e delle diverse iniziative.
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